
Associazione socio-culturale
MICHELE PALMINTERI
sGUARDO TRA LE PAROLE, mostra personale di pittura a cura di Giuseppe Gioia e Annibale Vinci - Calamonaci, sede sociale, 30.3.2010
Giuseppe Gioia è uno degli ultimi artisti contemporanei che la calda terra di Pirandello e Sciascia abbia saputo plasmare. In confronto ad altri giovani talenti, Giuseppe si colloca in una sfera tanto materiale quanto spirituale. Nato il 26 gennaio 1987, Giuseppe Gioia da sempre è residente a Calamònaci. Qui muove i primi passi verso quel magico mondo dell’arte di cui ne è (e sarà) il protagonista. Sin da piccolo, infatti, dimostra di avere capacità artistiche non comuni, un dono ereditatogli dal cielo che lo rende speciale e unico nel suo genere. Alla tenera età di 13 anni Giuseppe capisce che la pittura compie un viaggio parallelo a quello della sua vita e decide così di iscriversi presso l’Istituto d’Arte “G. Bonachia” di Sciacca (Ag.). Saranno cinque anni importantissimi per la sua formazione. Conseguito il diploma col massimo dei voti, è l’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento ad accoglierlo. Decide si seguire il corso di Scenografia dove, alla fine dell’anno accademico 2007/2008, consegue il Diploma Accademico di primo livello. Nella primavera del 2010, come d’incanto, l’artista calamonacese decide di mostrarsi agli occhi del pubblico. “sGuardo tra le Parole”, titolo della sua prima mostra di pittura, richiama un po’ l’aforisma di Leonardo Da Vinci: “La pittura è una poesia che si vede e non si sente e la poesia è una pittura che si vede e non si sente”. La lettura come fonte di ispirazione. La poesia come dolce musa ispiratrice. Il giovane artista riesce a guardare tra le parole emozioni, volti, storie e le imprime per sempre su una tela. Egli invita il pubblico a cogliere non solo visi, occhi e braccia, ma le emozioni che stanno dietro e quei visi, a quegli occhi e a quelle braccia. Appare chiaro come la figura umana sia la protagonista assoluta delle sue opere. Giuseppe ne mette in risalto l’aspetto intimo, l’espressione, l’animo attraverso tecniche e materiali sopraffini e delicati. “L’opera d’arte è sempre una confessione”, sosteneva Umberto Saba. Giuseppe Gioia si confessa nei suoi dipinti, mette a nudo se stesso. E’ un po’ come se invitasse gli altri a dare un’occhiata dentro di sé. Sulla falsariga del primo vernissage, nell’agosto 2010 Giuseppe inaugura la mostra “Profili”. I personaggi del mondo tragico greco la fanno da protagonista, anche se non manca la vetrina sacra: dai suoi capezzali emergono pennellate così angeliche e divine che toccano dritto le corde della sfera emozionale. Giuseppe è un talento cristallino. Un patrimonio artistico-culturale di grande levatura, non solo per il suo paese, ma soprattutto per l’intero territorio agrigentino. Dalle sue tele trasudano valori universali: la bontà d’animo, l’umiltà, l’amore per la famiglia e per la vita. Un artista a tutto tondo.

La locandina della manifestazione


Due delle opere esposte durante la mostra